Con le parole pronunciate in aula Giovanni Padovani, condannato all'ergastolo anche in Appello, manifesta la sua volontà di possesso nei confronti della vita della donna che ha ucciso, legandola ancora a lui attraverso un sentimento che definisce d’amore ma che nella realtà lo ha portato a sentirsi autorizzato a perseguitare e terrorizzare la vittima fino alla morte.
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